Dopo un lunedì di riposo, hanno ripreso a lavorare oggi i Leoni, in vista dell’impegno di sabato prossimo. A Monigo approderanno gli irlandesi del Leinster, attualmente primi in United Rugby Championship. A parlare del prossimo match in casa Benetton Rugby è Lorenzo Cannone.
Lorenzo, in vista della sfida di sabato, cosa vi portate di buono dalla gara con gli Sharks di sabato scorso?
“L’approccio alla partita con i sudafricani è stato positivo, soprattutto nel secondo tempo abbiamo creato alcune opportunità, che però non abbiamo concretizzato. Nel primo tempo potevamo fare meglio, abbiamo commesso alcuni falli di troppo, mentre dovevamo imporre maggiormente il nostro gioco. Sapevamo che gli Sharks palla in mano sono veloci, bravi e corrono tanto, quindi dovevamo tenere maggiormente il possesso. Sicuramente sappiamo che serve rivedere la disciplina, perché nel primo tempo quando siamo entrati nei loro 22 metri abbiamo commesso qualche fallo e siamo tornati indietro. Bisogna quindi ripartire dal secondo tempo”.
Sabato prossimo a Monigo arriva Leinster, prima della classe e altra sfida difficile per voi…
“Serve approcciare la partita come fatto con gli Sharks, allenandoci ogni giorno al meglio, svolgendo perfettamente tutte le piccole rifiniture. Bisogna sapere che di fronte avremo Leinster, una squadra con tanta esperienza e noi dovremo dare il 110%. Loro sono abituati a fare tante fasi, anche quindici o venti, e poi segnare. Quindi bisogna restare disciplinati in difesa e imporre il nostro gioco in attacco”.
Giocherete nuovamente a Monigo. Quanto vi aiuta questo aspetto nella preparazione alla gara?
“Solitamente non vedo l’ora di giocare in casa, inoltre in questo momento allo stadio può affluire più gente e ciò rende l’atmosfera più elettrizzante. Sapere di avere i nostri tifosi al fianco, che ti incitano, è tutta un’altra cosa”.
In questo periodo stai giocando con continuità. Come ti senti a riguardo?
“Sto vivendo bene questo periodo. Mi trovo bene fisicamente, sapevo che era difficile l’approccio a un nuovo campionato di livello internazionale come l’URC, sia dal punto di vista tecnico, che fisicamente come intensità delle partite. Mio fratello Niccolò me ne aveva parlato dicendomi che il ritmo è alto. So che devo migliorare in attacco dal punto di vista del posizionamento così come in tanti altri aspetti del gioco e lavoro quotidianamente per farlo”.
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