Il Benetton Rugby è tornato a lavoro da lunedì scorso, dopo una settimana di riposo. Ora lo spazio è dedicato agli impegni del rugby internazionale, con i Leoni che torneranno a giocare in United Rugby Championship il 27 novembre a Monigo con Edimburgo. In casa biancoverde la rosa a disposizione di Marco Bortolami è dimezzata, visti i tanti elementi attualmente in maglia azzurra, ad ogni modo Jim Molony, capo della preparazione fisica del Benetton, parla del momento in casa biancoverde ai microfoni di BENTV.
Jim, come procedono gli allenamenti durante la pausa del campionato?
«Stanno andando bene gli allenamenti, possiamo stare più tempo individualmente con i giocatori, abbiamo un numero ristretto di giocatori, ma come staff possiamo lavorare singolarmente per migliorare le skills, per farli crescere fisicamente, nella forza e nel fitness. Così ci assicuriamo che saranno pronti quando torneremo a giocare, non abbiamo scuse, siamo professionisti».
Su cosa state lavorando maggiormente dal punto di vista fisico?
«Il rugby è la cosa che viene prima di tutto. Con tanti giocatori impegnati con l’Italia ora abbiamo la possibilità di far crescere individualmente chi è qui. E’ facile svilupparli dal punto di vista fisico, ma serve anche uno sviluppo tecnico con la palla. Abbiamo detto ai giocatori che li vogliamo far crescere come rugbisti in questo periodo. Di certo anche fisicamente devono mostrare progressi in queste settimane, quello che crediamo è che stiamo solo iniziando a scoprirli come giocatori e atleti. Dobbiamo continuare sulla buona strada intrapresa».
Quali sono i vantaggi e i rischi dello stare fermi un mese dal rugby giocato e senza buona parte della rosa?
«In questi giorni possiamo anche soffermarci maggiormente e parlare con ogni giocatore. Il rischio di stare fermi senza gare per un mese è quello di alzare il piede dall’acceleratore, ma è qualcosa che non vogliamo assolutamente fare. Grazie ai GPS apposti ad ogni singolo giocatore controlliamo che corrano come sempre, stiamo spingendo in palestra, allo stesso modo spingiamo in campo perché quando torneremo a giocare con Glasgow, con tutti al rientro, non importa che saremo stati fermi quattro settimane. Ci giocheremo una partita importante, con 4 o 5 punti per la classifica. Sono punti importanti e dovremo farci trovare pronti».
Che bilancio dai alla prima parte di stagione?
«Come staff siamo contenti, in particolare per i giocatori che in campo tengono il ritmo alto per 80 minuti. Abbiamo lavorato sodo sia in preseason, ma anche durante le prime settimane del campionato. Il volume di lavoro può variare, ma l’intensità è sempre alta. I giocatori stanno spingendo forte ogni settimana, non solo in preseason e stanno manifestando una resilienza sia fisica che psicologica. Sono le chiavi da portare avanti per noi come gruppo. Infine noi vogliamo delle vittorie, come le vogliono tutti. Perché arrivino bisogna lavorare sodo ogni giorno, ogni ora e ogni minuto. Questo è un aspetto fondamentale perché ripeto, siamo solo all’inizio del percorso da proseguire intensamente.».
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