I Leoni continuano a sudare a pieno ritmo, rispettando le norme di sicurezza, presso gli impianti sportivi de La Ghirada. A curare gli allenamenti dei trequarti biancoverdi c’è Ezio Galon, allenatore dei trequarti del Benetton Rugby e intervenuto ai nostri microfoni.
Ezio, dopo una settimana di lavoro individuale meno intensa per i giocatori, i Leoni sono tornati a sudare a La Ghirada. Come si concentrerà l’attività per i biancoverdi in queste settimane?
“L’attività dei ragazzi nelle settimane scorse e in queste settimane è e sarà ancora focalizzata sulla condizione fisica. Per ovvie ragioni abbiamo un preseason molto lungo e abbiamo cominciato gradualmente seguendo i protocolli che ci hanno inviato. Molta corsa, ovviamente nessun contatto e dalla settimana scorsa abbiamo potuto iniziare a passarci il pallone e variare quelli che sono gli esercizi, anche introdurre del rugby sull’aspetto tecnico, ma su questo blocco di allenamenti, composto da quattro settimane, il focus sarà sempre puntato sull’aspetto fisico”.
Qualche giorno fa è arrivata la decisione del Pro14 di terminare questa stagione con i due derby contro le Zebre di fine agosto. L’obiettivo prefissato da voi dello staff è arrivare al 100% per quelle due sfide?
“Le sfide di agosto sono delle partite ufficiali, fanno parte del campionato e della stagione 2019/2020, quindi noi le prepariamo per arrivare nelle migliori condizioni possibili. Abbiamo la fortuna di avere del tempo e recuperare qualche acciacco, lavorare e riprendere un po’ dalle basi di quello che è la preparazione della squadra. Dobbiamo essere pronti fisicamente perché dopo un periodo di lockdown che è una situazione che non abbiamo mai vissuto, anche noi dobbiamo capire qual è lo stato fisico nella condizione dei giocatori. L’obiettivo nostro è quello di performare al meglio e di fare due grandi prestazioni”.
Sarà particolare dover svolgere una preparazione fisica per due sfide ad agosto e poi concentrarsi per l’inizio della nuova stagione a ottobre?
“Come ho detto prima è un preseason un po’ particolare perché c’è stato molto dubbio sul come si sarebbe ripartito. Per i ragazzi, soprattutto riguardo la preparazione fisica, abbiamo messo sul tavolo scenari diversi. Ci siamo preparati, i ragazzi che seguono la preparazione fisica hanno fatto un lavoro incredibile, quindi qualsiasi scenario si fosse a noi proposto eravamo pronti ad affrontarlo nel modo giusto. Adesso sembra che ci sia un solo scenario e non c’è niente di particolare, i ragazzi hanno preparato il programma per questo blocco di quattro settimane e per i blocchi successivi verso le partite contro le Zebre. Perciò salvo cambiamenti siamo partiti”.
Come prosegue l’inserimento dei nuovi arrivi e dei nuovi permit player?
“I nuovi permit di quest’anno ci hanno sorpreso, uno per la preparazione, poi per la qualità fisica e la professionalità che mettono ogni giorno, quindi non c’è stato alcun problema fino ad oggi nel loro inserimento anzi, sono uno stimolo per tutti ed è quello che gli si chiede. Sono qui per formarsi e crescere e per mettere un po’ di pressione sui giocatori che ci sono; da questo punto di vista molto bene. Adesso deve cominciare il rugby, spero a breve, e già lì avremo un’altra visione su di loro che non è quella fisica bensì rugbistica, ma sono convinto abbiamo fatto sei acquisti molto importanti. Siamo molto contenti dei permit, sicuramente anche gli innesti per i trequarti sono di gran valore perché Edo (Padovani) è un giocatore che conosciamo, versatile che ci darà sicuramente moltissimo sia nel ruolo di estremo, che di apertura o in altri ruoli come fatto in Nazionale e con le Zebre. Callum (Braley) lo stesso, un giocatore che viene da un campionato importante, un giocatore della Nazionale e avrà un valore importante anche per noi sul campo”.
Queste nuove regole da seguire quanto influiscono nello sviluppare le piattaforme di gioco dei trequarti?
“Le nuove regole che sono state introdotte riguardano soprattutto l’ambito del contatto, la zona del contatto e riguardano tutti, non solo i trequarti ma anche gli avanti. Quindi queste regole vanno soprattutto a influire quelle che sono le situazioni prolungate di contatto come la mischia, il drive, la zona di placcaggio. Se guardiamo le partite di Super Rugby delle ultime due settimane ovviamente si vede che siamo in un periodo di adattamento, di prova anche per loro. Sicuramente stiamo cercando di lavorare in modo diverso sulle ruck per proteggere l’attacco e di velocizzare il gioco; probabilmente questi sono i cambiamenti più importanti. Marius (Goosen) dal suo punto di vista dovrà adattare il suo lavoro nelle zone di contatto per quanto riguarda la difesa perché forse ci sono delle opportunità in più per recuperare il pallone, però è molto più sul generale della squadra e lo vedremo quando cominceremo a fare rugby”.
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