Ultimi preparativi per la franchigia femminile del Benetton Rugby che domenica (alle ore 14) allo stadio Monigo – ingresso gratuito – le biancoverdi attendono le spagnole delle Iberians Valencia per la seconda gara contro le omologhe franchigie spagnole. Emma Stevanin presenta la partita.
Emma, come è andata la preparazione alla gara?
“Molto bene. Rispetto alla prima partita siamo riuscite a sviluppare più armonia tra noi. Comunque essendo già iniziato da un paio di mesi il progetto, ora ci conosciamo meglio. Abbiamo più partite di campionato sulle spalle e siamo riuscite a capirci meglio sul campo. Se prima l’obiettivo era cercare una identità comune, adesso stiamo capendo bene verso che direzione stiamo andando, quindi valorizzare i singoli individui a trovare il loro posto in campo; la preparazione è andata molto bene”.
Che partita ti aspetti?
“Il fatto di giocare a Monigo, in uno stadio importante, ci mette un po’ di pepe in più. Si tratta di una grande occasione di fare un bel rugby. Ci aspettiamo una partita non facile, stando alle previsioni del meteo, è prevista un po’ di pioggia e ci aspettiamo dei palloni non semplici da gestire. Come nella scorsa partita ci aspettiamo tanta pressione dalle avversarie, per cui non avremo un gioco troppo lineare e il pallone non si sposterà così velocemente. Dovremo lottare sul piano fisico e ci attendiamo grande pressione anche in difesa: Valencia verrà a cercarci con aggressività per rallentare il nostro pallone. Dovremo essere sicure sulle nostre linee di corsa, dare opzioni e attaccare per mettere in difficoltà le avversarie. Cercheremo di aggirarle o batterle o magari usare il piede; dipenderà anche dal loro atteggiamento”.
Come giudichi questo nuovo progetto?
“Non è facile amalgamare un gruppo che viene da club diversi, per cui pensavo che le difficoltà iniziali incidessero di più. Un progetto che mi ha molto stimolato perché gioco insieme a persone che solitamente sono avversarie nei club o compagne in Nazionale. Mi ha messo alla prova dal punto di vista individuale conoscendo tecnici diversi e un rugby diverso. Spero continuino progetti di questo tipo”.
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