A gestire le sedute quotidiani dei Leoni, presso gli impianti sportivi de La Ghirada, c’è il capo dello staff tecnico dei biancoverdi Kieran Crowley. L’head coach del Benetton Rugby che ha parlato ai nostri microfoni.
Coach Crowley, come procedono gli allenamenti?
«Dopo tre settimane ci stiamo ancora allenando in piccoli gruppi, ma adesso possiamo usare la palla. Non ci si può toccare con le mani e per cui stiamo utilizzando altri modi per allenarci, svolgendo ad esempio molte esercitazioni di resistenza fisica e sta andando bene al momento. Abbiamo preparato anche dei fitness game senza contatto tra i giocatori».
Nelle prossime settimane su che aspetti del lavoro fisico e tecnico punterete?
«Abbiamo un programma che vede i giocatori impegnati in palestra, utilizzando la wattbike o facendo solo corsa. Si possono anche fare altri esercizi di skills individuali, a tal proposito i ragazzi stanno svolgendo una doppia sessione a settimana, più altri movimenti specifici inerenti al rugby come ad esempio andare più volte a terra. Stiamo lavorando duro, per altre due settimane non potremo utilizzare troppo la palla, ma aumenteremo i carichi di lavoro. Comunque, la prossima settimana i giocatori affronteranno una settimana di lavoro individuale più blanda e poi ricominceremo a intensificare gli allenamenti».
Come si stanno ambientando i permit player?
«Sono molto impressionato dai nuovi permit player. Ovviamente hanno delle ottime qualità tecniche e hanno giocato per l’Italia Under 20. Hanno una buonissima etica del lavoro, sono bravi ragazzi e sono colpito dal modo in cui loro hanno accettato questa nuova sfida biancoverde. Sicuramente metteranno un po’ di pressione addosso ai giocatori che sono già qui, ma al tempo stesso lavoreranno con noi per guadagnarsi una selezione per i match e sono molto felice di loro».
E i nuovi acquisti?
«Braley è ancora sotto contratto con Gloucester, per cui non è già qui. Padovani sta recuperando da un infortunio occorso la scorsa stagione e fa parte del gruppo di elementi che sta seguendo un percorso di riabilitazione specifico. Sono molto felice dei loro arrivi».
Crede che questa preparazione un po’ inusuale possa influenzare l’inizio della nuova stagione?
«Non credo influenzerà troppo l’inizio della nuova stagione. Stiamo facendo comunque rugby, anche se in una veste diversa da quella solita. I giocatori non possono toccarsi allora stiamo svolgendo più esercizi di tecnica individuale e poi quando si potrà ricominceremo con i tipici allenamenti, ma al momento non possiamo fare diversamente».
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