Dopo aver annunciato lo scorso settembre il prolungamento di contratto dell’head coach Kieran Crowley sino al 30 giugno 2022, Benetton Rugby è lieto di comunicare di aver confermato per le prossime due stagioni sportive anche l’intero gruppo di allenatori composto da Marco Bortolami, Ezio Galon, Marius Goosen e Fabio Ongaro. I quattro tecnici allenano rispettivamente touche e avanti, trequarti, difesa, mischia e avanti.
Marco Bortolami, nato a Padova il 12 giugno 1980, inizia la propria carriera rugbistica del Petrarca, dove ha militato fino a 24 anni vincendo una Coppa Italia. Nel 2004 si trasferisce per due stagioni in Francia, al Narbonne in Top 16 prima di essere ingaggiato dagli inglesi del Gloucester, giocando per 4 anni in Premiership. Bortolami rientra in Italia nel 2010 vestendo la maglia degli Aironi e dopo lo scioglimento del club prosegue la sua esperienza in Celtic League con le Zebre. Con queste ha disputato 66 gare e ne è stato più volte capitano, come successo già con gli altri club in cui aveva militato.
In Nazionale fa il suo esordio nel 2001 contro la Namibia, un anno più tardi Kirwan lo nomina capitano dell’Italia nel match che vede gli azzurri sfidare gli All Blacks ad Hamilton. Diventa così il capitano più giovane della storia dell’Italrugby, nella stessa partita sigla la sua prima meta in Nazionale. Nel suo curriculum Marco vanta 112 caps con l’Italia, 12 Sei Nazioni in cui ha collezionato 51 presenze e 3 Mondiali (2003, 2007, 2011).
“E’ un grande piacere proseguire il percorso di crescita del nostro gruppo. Sono molto felice che il Presidente Zatta, il Ds Pavanello e Crowley abbiamo riposto la loro fiducia ancora su di me dopo tre anni e mezzo di lavoro insieme. L’entusiasmo e la convinzione nelle qualità del gruppo mi fanno affrontare le prossime sfide con estrema fiducia. Con la speranza di poter superare al più presto l’attuale situazione d’emergenza, ci auguriamo di poter tornare a giocare per portare avanti il nostro percorso” queste le dichiarazioni di Bortolami.
Ezio Galon, trevigiano classe ‘77, è cresciuto rugbisticamente nelle giovanili del Benetton. Dopo le esperienze in Italia con le maglie del Bologna e del San Donà, nel 1998 si trasferisce in Francia dove milita per sette stagioni. Le prime tre con la maglia del Bourgoin-Jallieu, altrettante con La Rochelle, con cui vince due coppe di Francia consecutive ed infine con il Lione. Nel frattempo, nel 2001, Galon era entrato nel giro della Nazionale chiamato dall’allora CT Brad Johnstone per il Sei Nazioni di quell’anno.
Nel 2005 al termine dell’esperienza transalpina, Galon torna in Italia ingaggiato dall’Overmach Parma, con la squadra emiliana vince due Coppe Italia. In quella stagione viene convocato in Nazione dal CT Berbizier per i test di fine anno, in seguito per il Sei Nazioni 2006 e per le qualificazioni alla Coppa del Mondo del 2007, alla quale prende parte. Anche Mallet, tecnico della Nazionale del 2008, conferma Ezio, che disputa così tutti e cinque gli impegni del Sei Nazioni. Nell’estate di quell’anno l’utility back trevigiano torna al Benetton, disputando quattro stagioni, nelle quali vince due campionati d’Italia, una Supercoppa Italiana e facendo il suo esordio in Celtic League ed Heineken Cup. Sono 60 le sue presenze con la maglia dei Leoni.
Nell’estate del 2012 Galon si trasferisce al Mogliano vincendo il suo terzo scudetto italiano. Alla fine della stagione 2013/2014, lascia il rugby giocato per vestire i panni prima di assistente allenatore del Marchiol e poi quelli di capo allenatore dello stesso club nella stagione 2015/2016.
“Sono molto contento di continuare quest’avventura con il Benetton Rugby insieme agli altri membri dello staff. Il club è in crescita in tutte le aree ed il progetto è molto interessante. Dopo quanto dimostrato nella scorsa stagione, i nostri obiettivi rimangono importanti: vogliamo diventare uno dei migliori club in Europa. Per farlo dobbiamo lavorare molto, raggiungendo maggiore consistenza nelle performance. Come obiettivo personale mi pongo quello di far crescere il reparto dei trequarti ed il livello del nostro attacco, facendo maturare anche i ragazzi più giovani.” – così si è espresso Galon.
Marius Goosen, nato a Kleinzee, in Sud Africa il 6 aprile 1974, è arrivato a Treviso nel 2004 come centro e mediano di apertura. In maglia biancoverde ha disputato 136 partite (102 di Campionato Italiano e 34 di Coppa Europa).
In precedenza, aveva indossato in Italia le maglie di Rugby Viadana e Rugby Roma e in patria quelle di Pumas, Blues Bulls, Bulls, Stormers e Western Province. E’ stato Emerging Springbok e Barbarian ed ha lasciato l’attività da giocatore al termine della stagione 2009/2010, entrando da allora all’interno dello staff tecnico in cui nel tempo ha ricoperto il ruolo di assistente allenatore con parentesi da director of rugby ed head coach.
Da tre anni fa stabilmente parte dello staff tecnico della Nazionale Italiana.
“Sono molto contento di prolungare il mio contratto con il Benetton Rugby, ringrazio il Presidente Zatta, il Ds Pavanello e Crowley per la fiducia riposta in me per la continuazione di questo lavoro intrapreso ormai 4 anni fa. Un grande lavoro svolto in questi anni sia dalla squadra che dalla società e che spero ci permetta già dalla prossima stagione di vincere qualcosa di importante. Con la mia esperienza, da 10 anni di allenatore in Benetton Rugby ai quali si aggiungono 3 anni di esperienza internazionale facendo parte dello staff tecnico dell’Italia, voglio aiutare i nostri ragazzi a migliorare giorno dopo giorno – così Goosen al momento del rinnovo del contratto.
Fabio Ongaro, nato a Venezia il 23 settembre 1977, ex giocatore biancoverde ha iniziato a giocare a rugby nel Casale, squadra con la quale ha fatto l’esordio in A2 nel 1994. La sua carriera professionistica comincia con il Benetton Rugby, milita dal 1998 al 2006 collezionando 151 presenze e vincendo 5 volte lo scudetto, una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana.
Successivamente passa ai Saracens con cui gioca per quattro stagioni nella Premiership inglese. Terminata l’esperienza oltremanica, Ongaro torna in Italia con la maglia degli Aironi, l’altra franchigia italiana che insieme al Benetton nella stagione 2010/2011 aveva intrapreso il percorso celtico. Nell’estate del 2012, trascorso il secondo anno di contratto, Fabio diventa team manager delle Zebre, incarico ricoperto sino a settembre del 2014.
Fabio Ongaro nella sua carriera ha fatto stabilmente parte della Nazionale italiana sin dal 2000 quando l’allora CT azzurro Johnstone, nonostante il ruolo d’elezione di Fabio fosse quello di tallonatore, lo schiera terza linea nel test match contro il Canada. Lo stesso accade nel tour di metà anno del 2001 in Sudafrica e Sudamerica. Sotto la gestione Kirwan, partecipa al Sei Nazioni 2003 e alla Coppa del Mondo dello stesso anno ricoprendo il ruolo di tallonatore. Successivamente Fabio prende parte a tutti i Sei Nazioni sino al 2012 ed ai Mondiali nel 2007 e nel 2011. Collezionando così 81 presenze e 25 punti in azzurro. Infine ha fatto parte per due estati dello staff della nazionale giapponese, allora guidato da Eddie Jones, occupandosi della mischia.
Queste le parole di Ongaro: “Ringrazio la società per avermi dato un’ulteriore opportunità per le prossime stagioni. Questo sport mi ha dato molto a livello personale e professionale; pertanto il mio compito sarà quello di riuscire a trasmetterlo a questi ragazzi, sul campo e fuori, cercando di migliorarli per centrare gli obiettivi che verranno prefissati con la società”
Il direttore sportivo biancoverde Antonio Pavanello ha concluso: “Quattro anni fa sono state poste le basi per la costruzione del nostro progetto, un qualcosa che stagione dopo stagione sta prendendo forma premiando le scelte fatte. Soddisfatti dal lavoro compiuto sino ad oggi da ciascuno dei 4 tecnici, confermandoli abbiamo dato a Crowley la possibilità di continuare a lavorare con lo stesso staff in cui crede fermamente per il raggiungimento degli obiettivi prefissati”
Alle dichiarazioni del Ds hanno fatto seguito quelle del Presidente Amerino Zatta: “Siamo contenti di continuare il percorso intrapreso mantenendo inalterate le pedine scelte. Questo per la società deve essere un doppio motivo di vanto poiché si tratta di scommesse vinte, come nel caso di Pavanello e del team manager Ceccato, poiché rappresentano tutte figure dall’importante esperienza anche internazionale, come atleti, i quali hanno poi saputo svolgere gli incarichi pensati per loro dal club”