SUPER 10: L'ex Ghiraldini analizza il match col Petrarca
Arrivato quest’anno da Calvisano, Leonardo Ghiraldini è tra i giocatori nuovi di questa stagione del Benetton Rugby.
L’inizio del girone di ritorno e di una fase particolarmente densa di appuntamenti personali e di squadra, a partire dal match di domenica contro la sua ex formazione, può essere il momento ideale per tracciare un primo bilancio.
La sconfitta di mercoledì scorso a Monigo contro il Consiag I Cavalieri Prato non l’ha vissuta in prima persona, ma l’ha vista dalla tribuna e forse anche per questo lascia ancor di più l’amaro in bocca.
“E’ una sfida che è difficile da valutare – conferma il tallonatore biancoverde – Penso che Prato abbia gestito meglio di noi il gioco e questo pur non avendo grandi palloni di qualità da mischia e rimessa laterale.
Sono stati molto bravi a tenerci per tutto il primo tempo nella nostra metà campo e a portare una grossa pressione. Poi, non sono in grado di dare giudizi non avendo giocato, ma credo che noi volessimo reagire in qualche modo ma non siamo riusciti a capire come e poi quando nel secondo tempo abbiamo cercato di recuperare la via, ormai era tardi”.
Ora inizia un tour de force notevole, sia per il Benetton che personalmente, con il match contro l’ex formazione di Ghiraldini, quel Petrarca nel quale, lui padovano doc, è cresciuto.
E dopo domenica, due sfide di grande valore in Heineken Cup contro Munster e Perpignan e poi il Sei Nazioni, prima del rush finale del Super 10.
“E’ bello avere impegni – sorride l’atleta classe 1984 – E poi queste partite importanti ti caricano ulteriormente. Già la sfida di Padova è tutta da vedere.
Sulla carta dovrebbe essere una bella partita e, essendo un derby, anche parecchio tirata. E’ un’opportunità per noi per rifarci subito della sconfitta patita con i Cavalieri.
Poi arriva la Coppa Europa, con partite di livello altissimo. Davvero un periodo intenso, ma sia io che tutta la squadra siamo preparati a dovere”.
Quella del Plebiscito, negli anni e ancor più di recente, è una sfida che ha sempre riservato problemi e difficoltà ai Leoni.
“E’ così per tutte le squadre quando giocano a Padova – ribadisce Ghiraldini – Il Petrarca è una squadra aggressiva, che magari non gioca in maniera troppo elaborata, anzi pratica un rugby semplice, ma incisivo e di alta intensità.
Giocano sempre al 100% e anche nella partita dell’andata noi siamo riusciti ad avere la meglio solo nel secondo tempo, un po’ anche perchè la stanchezza si faceva sentire, mentre nella prima frazione di gioco avevano tenuto bene il campo e difeso con convinzione.
E lo stesso atteggiamento l’ho rivisto in altri incontri questa stagione. Giocano tutti i palloni e non mollano mai fino alla fine degli ottanta minuti”.
Ma quella di domenica prossima non può essere una sfida come le altre per chi è cresciuto sin da piccolo alla Guizza, fino ad arrivare a vestire la maglia della Prima Squadra.
“Ho un bellissimo ricordo dei miei anni al Petrarca. Ho passato nella squadra della mia città molto tempo e naturalmente non posso che esserne contento.
Il vero punto di forza di una società del genere è l’aspetto familiare e l’unione che caratterizza tutti gli ambiti del club. L’unica debolezza, se così si può dire, è l’essersi lasciati sfuggire molti giocatori formati in casa nel corso degli anni.
Adesso, però, facendo un po’ di necessità virtù, questa tendenza è stata invertita e ora ci sono numerosi giocatori autoctoni in maglia nera. Anche perchè il settore giovanile continua ad essere tra i migliori in Italia”.
Dopo i primi mesi per ambientarsi, ora è il momento già di fare i primi bilanci di questo girone di andata passato e della nuova avventura a Treviso.
“Senz’altro sono stati mesi positivi. Il Benetton ha una rosa ampia e di qualità, ma comunque ancora si può fare molto e dobbiamo continuare a migliorarci.
La strada che abbiamo intrapreso credo sia quella giusta. Ora vogliamo finire bene l’Heineken Cup e penso che quest’anno abbiamo dimostrato di tenerci particolarmente. Poi vogliamo competere allo stesso livello anche in Campionato e Coppa Italia. Tutti noi vogliamo centrare i nostri obiettivi.
Personalmente, credo che il vero potenziale di questa squadra si vedrà dopo il Sei Nazioni. Questo appena passato è da sempre un periodo particolare con molte pause, dove è difficile prendere ritmo.
Da marzo, tuttavia, ci sarà la possibilità di avere più continuità e questo potrà solamente essere positivo e aiutarci ad ottenere il massimo”.