SUPER 10: I commenti dei protagonisti della vittoria in semifinale

Treviso, 22 Maggio 2010

Treviso, 23 maggio 2010

Sentimenti contrastanti nella sala stampa dello Stadio Monigo al termine dell’incontro di semifinale vinto brillantemente contro il Petrarca Padova.

Ci sono i saluti, le emozioni e la commozione che accompagnano l’ultima in campo a Monigo di due grandi uomini e giocatori con la maglia biancoverde, come Marius Goosen e Dion Kingi.

C’è anche il rammarico per un incredibile spettacolo offerto sul campo da parte della squadra, ma senza la giusta risposta da parte del pubblico trevigiano, con parole di delusione affidate al presidente del club, Amerino Zatta.

“Treviso è una città viziata – afferma il numero uno dei Leoni – Non riesco a capacitarmi di come sia possibile che una squadra del genere che ottiene tutti questi risultati prestigiosi, sia così poco seguita.

A Rovigo sono stati staccati quasi 4000 biglietit in prevendita, mentre i nostri dati sono considerevolmente più bassi. Non ci sono giustificazioni di sorta e credo davvero che non si meriti questo, visti i traguardi raggiunti.

Chi non ha assistito alla semifinale con il Petrarca deve recitare il mea culpa per essersi perso un match davvero fantastico.

Visto lo scarso attaccamento che abbiamo ormai riscontrato nel corso del tempo, stiamo seriamente pensando di disputare la prossima Celtic League lontano dalla Marca”.

Sulla stessa linea anche l’Assessore alle Politiche Produttive del Comune di Treviso, Stefano Bastianetto, che a margine della premiazione del man of the match ha voluto togliersi il personale sassolino dalla scarpa.

“Partita splendida e complimenti ai giocatori, vorrei però sottolineare una piccola nota negativa. Questa formazione e questo club hanno esaltato la città di Treviso più e più volte, dimostrando sempre il proprio valore e mi dispiace che la cittadinanza non abbia risposto, dimostrando lo stesso affetto e la stessa passione che questi ragazzi ogni volta mettono in campo”.

Quella di ieri è stata, però, soprattutto la vetrina di addio allo Stadio Monigo per due grandi campioni del club biancoverde.

A Marius Goosen e Dion Kingi è stato concesso l’onore di uscire prima degli altri, accolti dall’applauso del pubblico e salutati a fine partita dalle lacrime del loro compagno di avventura e tecnico Franco Smith.

“E’ stata un’emozione grande – commenta il centro sudafricano – qui ho passato anni fantastici, ma è arrivato il momento di pensare ad altro e salutare. Il prossimo anno mi attende una nuova sfida interessante”.

Sulla partita, ancora una volta le scelte decisionali ed il piglio del leader di Goosen si sono fatti sentire, così come il suo spirito di abnegazione ed il senso di sacrificio, che non lo portano mai a tirarsi indietro.

“C’è stato un duro colpo che ho subito placcando Padrò, mi son fatto medicare e sono tornato in campo. E’ il mio lavoro e lo devo fare al massimo. Adesso questa partita è finita e dobbiamo pensare alla prossima.

In finale si parte da zero a zero e quindi dobbiamo concentrarci e lavorare con tutto l’impegno dimostrato in quest’ultima settimana, senza preoccuparci di chi sarà l’avversario”.

Non nasconde la propria emozione nemmeno l’altro grande protagonista di giornata, Dion Kingi, cui è andato in compropietà con Marius Goosen il premio del man of the match scelto dai media accreditati.

“Sono molto emozionato. E’ stata una bella giornata e sicuramente mi dispiace lasciare questo club. La partita è stata giocata molto bene, abbiamo lavorato duramente e alla fine con otto mete abbiamo dimostrato il nostro livello”.

Nonostante una grande carriera, condita di mete, placcaggi e splendide prestazioni, ancora qualcosa da rivedere c’è. Sicuramente la tecnica di calcio, nell’utlima trasformazione a piede scalzo con tutti in attessa dei due storici punti.

“Devo lavorarci – scherza il numero 8 neozelandese – Ma sarebbe stata la ciliegina sulla torta”.

Chiusura dedicata alla consueta analisi lucida dello scontro tra le due compagini, da parte del tecnico Franco Smith.

“Sono molto contento di dove siamo riusciti ad arrivare quest’anno. Nella seconda parte di stagione, dopo la fine dell’Heineken Cup con la sconfitta a Perpignan, avevamo sedici partite da giocare.

Ci siamo parlati e abbiamo deciso di provare a vincerle tutte. L’unico incidente di percorso è stato il match di Rovigo. Per questo devo fare i complimenti a tutti i miei giocatori.

Chi ha giocato oggi aveva una responsabilità enorme, non solo per il risultato, ma anche per dimostrare a chi non era in campo, perchè era stato scelto.

Questo tipo di competizione positiva ci fa bene e ci aiuta a crescere ogni giorno. Si è visto in questa partita un gruppo molto determinato e questa è una dote che io non posso allenare ma che è esclusivamente merito dei ragazzi.

Partivamo da un vantaggio di dodici punti, ma non ci siamo rilassati, abbiamo pensato alla nostra partita, giocando nella metà campo del Petrarca e placcando duro in difesa.

Abbiamo pensato a questa partita come ad una finale. Sabato scorso, viste le condizioni climatiche e del campo, abbiamo giocato soprattutto con gli avanti e con il maul, mentre in questo match abbiamo messo in mostra le doti dei nostri trequarti.

Sabato prossimo sarà una sfida dura, qualunque sia l’avversario, perchè la finale in gara unica è sempre difficile e vince chi è più determinato.

Voglio fare i complimenti anche a tutto il mio staff, perchè siamo arrivati ad un punto cruciale della stagione praticamente con la rosa al completo senza infortuni o cali di condizione. Ora a me spetta il lavoro più duro questa settimana, quello di scegliere chi mandare in campo a Padova”.

Nel giorno degli addii, non può non mancare un pensiero dell’allenatore per due grandi compagni di viaggio.

“Sto salutando due amici e quindi sono davvero emozionato anch’io. Marius è sempre stato quasi come un fratello e Dion è un grande uomo.

Alla fine della partita, Scott Palmer e un altro ragazzo dalla Nuova Zelanda hanno eseguito una haka di saluto per Dion e questo testimonia del clima positivo e dei tanti ricordi che sempre ci legheranno a queste persone”.

Il commento di coach Smith, però, si interrompe qui. Tra le lacrime le parole faticano ad uscire, testimonianza prima della splendida umanità e della dedizione degli atleti ai colori biancoverdi. Questa è la famiglia del Benetton Rugby.

SUPER 10: I commenti dei protagonisti della vittoria in semifinale

L’entrata in solitaria davanti ai compagni di Marius Goosen e Dion Kingi, accompagnato dal figlio,
alla loro ultima uscita sul terreno di gioco dello Stadio Monigo.


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