MAGNERS LEAGUE: Un augurio particolare per i Leoni

Treviso, 22 Settembre 2010

Cardiff (Galles), 23 settembre 2010

Quella volta che il Benetton sfiorò l impresa all Arms Park di Cardiff, forse pochi la ricordano. Era la quinta edizione della Heineken Cup, il Benetton era reduce dall impresa di Londra.

Aveva battuto gli Harlequins di Carling, prima vittoria in Inghilterra. Era alla fine del novembre 1999. Due settimane più tardi, l 11 dicembre, un altra trasferta importante, a Cardiff.

Treviso aveva perso negli ultimi istanti in casa contro l allora Montferrand, poi aveva espugnato Londra e a Cardiff si presentava come una squadra dalle buone potenzialità, ma pensare che i biancoverdi, allenati da Christian Gajan, potessero battere un XV mitico come quello gallese, ce ne voleva.

Treviso iniziava subito bene, la precisione di Benade e Pilat dalla piazzola davano il primo vantaggio e il primo distacco: al 26 il Benetton era avanti 9-3.

A cavallo della mezz ora le uniche 2 mete dell incontro. Prima era l ala Botham, con una fuga lungo l out destro a segnare la meta dell 8-9, poi il sudafricano del Benetton, Adriaan Richter, lo emulava segnando una meta di forza.

Il Benetton chiudeva i primi 40 avanti 16-8, ma a parte il risultato era l aspetto della gara che dava speranza. Un Benetton cinico, che sbagliava poco. Cardiff era annichilito.

Nella ripresa accadeva però quello che nessuno si aspettava. Bastavano 8 per ribaltare la situazione. L apertura australiana Burke infilava uno dopo l altro 3 piazzati che portavano per la prima volta in vantaggio il Cardiff.

Jerome Gastou, l arbitro francese della contesa, non era esente da critiche. Punizioni ai più parse inesistenti. Treviso non si scoraggiava, ma era ancora l operato di Gastou a destare perplessità: il Benetton veniva fermato un paio di volte in prossimità della meta, sembrava una partita stregata e Cardiff ne approfittava per dare ancor più corpo al suo vantaggio con altri 2 piazzati di Burke poco dopo la mezz ora.

La partita finiva 23-16, Treviso usciva sconfitto ma a testa alta dall Arms Park.

Una squadra che aveva destato molto interesse anche perché nelle file trevigiane era presente Andy Moore, mediano di mischia gallese, proveniente proprio dal Cardiff. Alessandro Troncon aveva deciso di emigrare a Clermont Ferrand e Treviso aveva trovato il suo sostituto in Galles: Andy Moore, poco più che trentenne, 4 volte con la maglia dei Dragoni Rossi e un Mondiale in Sudafrica nel 1995. Ma anche una partita giocata e vinta contro l Italia a Cardiff il 16 gennaio 1996.

Esempio di correttezza, lealtà ed educazione, Andy arrivò un po a sorpresa a Treviso, era il primo gallese e giocò due stagioni, 1999/2000 e 2000/2001; il tempo di conquistare uno scudetto nella finale di Bologna del 2001 contro Calvisano, disputare 37 gare e segnare 4 mete. Poi dovette lasciare per problemi famigliari, un addio non senza qualche lacrima.

A Treviso Andy ha lasciato una città che ha amato e tanti amici che gli hanno voluto bene.

“E io posso solo dire cose positive di Treviso – afferma l’ex mediano di mischia, raggiunto telefonicamente a Cardiff – Credo siano stati i due anni migliori della mia vita quelli trascorsi là.

Tutte le persone sin dal primo momento sono state amichevoli e disponibili e mi hanno da subito fatto sentire il benvenuto.

In quella zona, poi, il rugby è vissuto come in Galles, c’è lo stesso senso di comunità, di sfide tra squadre vicine e anche la stessa voglia di ottenere grandi risultati. E’ molto eccitante giocare a Treviso, soprattutto per la forte passione che si sente nell’area”.

Che ricordo ha Andy Moore di quella famosa partita?

“Ricordo tutto di quel doppio confronto. Avevamo da poco giocato contro il Montferrand e allora nella mia situazione si era trovato Tronky (Alessandro Troncon, ndr). Per me è stata naturalmente una partita particolare e molto sentita.

Avevamo appena battuto una grande squadra come gli Harlequins e volevamo far bene anche a Cardiff. In casa abbiamo giocato male e loro hanno nettamente meritato la vittoria. Ma lì per poco non abbiamo portato dalla nostra parte la vittoria. Si poteva davvero fare un grosso risultato.

Allora, però, eravamo mentalmente deboli, e questo ha infulito notevolmente nella nostra sconfitta. Ora la Magners League aiuterà tantissimo nella crescita anche sotto questo punto di vista”.

Quali le impressioni sul Benetton dopo le prime tre partite in questa nuova competizione?

“C’è molta voglia di giocare bene e tutti coloro che pensavano di andare a Treviso a fare una bella gita si sono dovuti immediatamente ricredere. Monigo è un gran posto dove giocare a rugby ed è molto difficile riuscire a prendere dei punti là. C’è una grande atmosfera”.

Mancherà però un tifoso particolare.

“Purtoppo non riuscirò a venire e così mi metterò al telefono e disturberò i tanti amici che ancora ho laggiù per sapere come vanno le cose. Ho guardato molti voli senza fortuna. Avevo addirittura chiesto ai Blues se avessero un posto libero nel loro charter”.

Che tipo di partita bisogna prevedere?

“Sarà entusiasmante, perchè anche i Blues hanno iniziato bene la stagione. Sarà un grande match e sono sicuro che anche Treviso vorrà farsi valere”.

Impossibile quindi non chiedere un pronostico.

“Che posso dire – ride l’ex mediano di mischia biancoverde – per me è la partita del cuore quindi non posso che sperare in un incontro fantastico con un bel pareggio alla fine”.

Infine, un messaggio da lasciare ai Leoni.

“Divertitevi e guardate il pubblico incredibile che vi attende. Ve lo meritate. E soprattutto, credete in voi stessi”.


Share

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookie.

OK MORE