MAGNERS LEAGUE: Lavorare sull'intensità, l'obiettivo di Franco Smith

Treviso, 28 Giugno 2010

Treviso, 29 giugno 2010

Secondo giorno di lavoro a Monigo per il Benetton Rugby, partito ieri per l’emozionante inizio dell’avventura targata Magners League.

L’occasione è propizia per fare il punto sulla stagione che va terminando e per iniziare a parlare dei prossimi obiettivi del club trevigiano con l’head coach Franco Smith, confermato alla guida del club dopo tre anni trionfali, conditi da altrettante finali nel Campionato Super 10, con due Scudetti conquistati, assieme ad una Super Coppa e ad una Coppa Italia.

Venti giocatori a disposizione da subito per il tecnico sudafricano, in attesa di ritrovare anche i Nazionali nelle prossime settimane. Il programma, però, non può conoscere soste o ritardi.

“Al momento si tratta semplicemente di contiunare tutti assieme il programma che già era stato dato ad ogni singolo giocatore l’1 giugno, all’indomani della vittoria del Campionato.

Tutti quanti hanno avuto quattro settimane di riposo attivo da osservare, con un piano di lavoro da mantenere. Per il momento penseremo nello specifico alla parte più atletica, per poi affrontare il rugby giocato quando saremo al completo.

Abbiamo iniziato con i consueti test fisici e medici e poi abbiamo cominciato a lavorare sulla condizione di fitness dei giocatori.

L’importante nei prossimi mesi sarà aumentare l’intensità ed alzare ancora il nostro livello perchè noi tutti sappiamo che il prossimo anno ci attende un torneo dove tutti giocheranno in maniera più veloce e che quindi sarà decisamente dura.

Pian piano poi inizieremo ad aumentare di numero aggiungendo piccoli gruppi di giocatori e quando saremo al completo, dal 19 luglio, lavoreremo in maniera molto probante per tutta quella settimana.

Dal 23 luglio al 1 agosto faremo un piccolo break per consentire di recuperare un po’ fisicamente ed ai Nazionali di andare in ritiro.

Credo che attorno all’8 agosto poi faremo un lavoro ancor più deciso a livello di contatto e di pratica sul campo. Poi il 25 avremo il primo impegno importante contro i Saracens a Londra”.

Un’unica amichevole programmata al momento, con la volontà di lavorare molto di più in allenamento che non attraverso incontri effettivi.

“Ritengo che se una squadra intende prepararsi per vincere il Campionato debba giocare diverse amichevoli in estate. Ad esempio gli stessi Saracens giocheranno otto partite di preparazione.

Dal nostro punto di vista, penso invece sia meglio prepararci fisicamente per essere in grado di affrontare i grandi livelli di lavoro e le alte intensità di gioco.

Dovremo essere pronti soprattutto sul piano fisico e credo che anche le prime partite saranno per noi importanti per capire il punto di adattamento necessario.

Per tutto questo e anche per il poco tempo avuto a disposizione, ho ritenuto più importante lavorare soprattutto sul campo assieme ai ragazzi piuttosto che in scontri con altri club”.

La parola d’ordine per la prossima stagione ormai però sembra decisamente una sola: intensità.

“Credo non ci saranno grandi cose da cambiare, ma quella è una delle più importanti assieme ai ridotti margini per gli errori.

Abbiamo un gruppo solido che ha lavorato assieme, almeno la maggior parte, per tre anni. Cercheremo di inseire nei nostri meccanismi i nuovi giocatori nel minor tempo possibile.

Loro devono capire subito come attacchiamo, come difendiamo, come funzionano mischie e rimesse laterali, quale è il nostro piano tattico.

Tutto questo costituisce la grande sfida di quest’anno. Dovremo lavorare molto su questo per poter poi completare il discorso aggiungendo piccoli particolari alla fine”.

Molti dei nuovi atleti si sono visti a Treviso a partire da ieri. Altri l’allenatore dei Leoni li vedrà più avanti, ma ha già potuto verificarne in qualche modo lo stato dell’arte attraverso gli incontri delle rappresentative nazionali.

Diversi i convocati sia con la Nazionale A che con la Maggiore, con buone prove di tutti sia alla Nations Cup in Romania che nel tour in Sud Africa.

“La prima cosa che ho notato è che si tratta di ragazzi seri e molto determinati nell’affrontare nel migliore dei modi questo grosso impegno che hanno davanti.

I ragazzi impegnati nei tour si sono comportati molto bene e fa particolarmente piacere per chi era alle prime convocazioni o non veniva chiamato da tempo.

E’ una bella esperienza e sono contento per loro, soprattutto per quanto hanno fatto nella passata stagione, ma anche perchè si tratta di un passo ulteriore nell’acquisizione della fiducia necessaria per affrontare i forti team che competono nella Magners League.

In particolar modo, chi ha giocato con la Nazionale Maggiore l’ha fatto secondo un certo criterio di rotazione, così tutti si sono davvero resi conto del livello di intensità.

Alla fine con questo hanno dovuto fare i conti anche nazionali quotate come Francia, Inghilterra, Irlanda e Galles che hanno capito che il rugby europeo deve ulteriormente alzare il livello se vuole pensare di competere alla pari con quello australe.

E’ importante quindi che il maggior numero possibile di giocatori familiarizzi con le differenze che ci sono a livello di gioco, per rendere più semplice tutto il processo di apprendimento e miglioramento che dovremo affrontare nei prossimi mesi”.


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