IL NUOVO BENETTON: Joseph Maddock - Ala

Treviso, 05 Luglio 2010

Treviso, 6 luglio 2010

E’ il giocatore di cui tutti parlavano nelle settimane scorse, il colpo di mercato che ha imprenziosito la già talentuosa rosa del Benetton Rugby in vista del debutto in Magners League.

Joseph Maddock, per tutti più semplicemente Joe, è arrivato a Treviso dall’Inghilterra in una strana giornata estiva, con la Marca chiamata a fare i conti con pioggia incessante e pessime condizioni meteorologiche.

Immediata la sua sorpresa, mitigata però nei giorni scorsi dal gran caldo che ha salutato i primi giorni di preparazione dei biancoverdi. Tanto che se si chiedono le prime impressioni sulla città e sulla nazione, Joe non ha alcun dubbio: “Fa troppo caldo”.

Solare e scherzoso, con quel pizzico di geniale pazzia che potrà sicuramente far innamorare i tifosi trevigiani, amanti del bel gioco e del dinamisco, il trequarti neozelandese non rinuncia alla battuta nemmeno quando gli si chiede se sia più veloce lui o Brendan “Dingo” Williams e anche quando gli si chiede chi invece è il più “originale”.

“Decisamente Brendan in entrambi i casi” ride sornione il neo-acquisto biancoverde, protagonista anche di un’autentica odissea per giungere in Italia. Un viaggio in auto da Bath fino a Treviso con alcune soste lungo il tragitto, assieme alla figlia e alla moglie, in attesa del secondogenito.

Il motivo di tale scelta particolare è altrettanto originale, tuttavia, e dettato dal fatto di dover portare a Treviso, assieme alla famiglia, anche i due gatti di casa Maddock.

Parlando dal punto di vista sportivo, Joe Maddock si caratterizza per la velocità e per i cambi di passo che disorientano le difese avversarie.

Può giocare indifferentemente come ala o come estremo e si può, all’occorrenza, adattare anche come centro.

Brillante la sua carriera. Debutta con due mete nel 2001 per la provincia di Canterbury, conservando per una delle squadre tradizionali del rugby neozelandese il prestigioso Ranfurly Shield.

In due anni con la maglia rossonera realizza 27 mete in 30 partite e si merita la chiamata nel Super Rugby da parte dei Crusaders, esordendo nel 2002 con una meta contro gli Highlanders.

Ne realizza poi altre due, per un totale di tre, in una stagione che i “Crociati” chiudono al primo posto vincendo il Super 12 e con un risultato storico: nessuna sconfitta conosciuta.

Nel 2003, Maddock lascia il club, dopo la sconfitta in finale con gli Auckland Blues, con 16 presenze e 3 mete ed approda in Inghilterra, a Bath, dove si fa subito notare, tanto da venir selezionato per il tour dei New Zealand Maori nel Regno Unito, concluso dall’atleta con 8 mete in altrettante apparizioni.

A Bath si mette in mostra vincendo più volte il premio come miglior giocatore tra i trequarti e quello per il maggior numero di mete siglate.

Due sono, però, soprattutto i momenti da evidenziare. Alla fine della stagione 2007/2008 Steve Borthwick capitano di Bath alza la Challenge Cup, mentre al termine della stagione successiva Joe Maddock diventa il miglior metaman della Guinness Premiership con 11 marcature.

Appassionato di sport, ha giocato anche a buon livello a basket e a volley, sport che apprezza e che sicuramente avrà modo di praticare nel tempo libero anche in Ghirada.

“Ho scelto di venire in Italia perchè è un Paese che ho sempre amato e per fare un’esperienza diversa, cercando di vivere in maniera nuova e secondo una differente cultura. Conoscevo Treviso e ho sempre pensato che sarebbe stato un bel posto dove andare a giocare”.

Non mancano le battute anche in questo caso, comunque. Dopo tre giorni di guida, Joe ha preferito aspettare almeno una settimana prima di iniziare a guidare per le vie di Treviso.

“Ora sto facendo un po’ di pratica e posso dire che ancora non ho avuto incidenti e mi sono perso solo un paio di volte. A parte questo io e la mia famiglia stiamo iniziando a guardarci intorno e ci piace molto come città”.

Facile anche la risposta, quando gli si chiede quali aspetti dell’Italia gli siano piaciuti di più sinora. Per una volta la scontata replica sul cibo non arriva.

“Ho apprezzato davvero molto le persone ed il modo di comportarsi della gente. Qui sono stati tutti molto disponibili e pronti ad aiutarci per qualsiasi esigenza”.

Impossibile evitare la risata anche quando gli si chiede dei nuovi compagni.

“Sta andando tutto bene, per il momento siamo solo un piccolo gruppo ma nei prossimi giorni il numero è destinato ad aumentare. E qui sta il problema, avrò molti altri nomi da ricordare”.

Si torna seri però parlando della prossima stagione. Pochi possono dire di aver giocato ad alto livello e vinto in campionati così importanti come il Super 12 e la Guinness Premiership. Cosa aspettarsi allora dalla Magners League?

“Penso sarà molto simile alla Guinness Premiership. Ogni settimana dovremo confrontarci con grandi squadre che sono praticamente delle nazionali e che possono vantare molti giocatori internazionali.

Stavo riflettendo sul fatto che un giorno potremmo giocare contro gli Ospreys, che in pratica sono la nazionale del Galles, e la settimana dopo potrebbe capitarci Munster oppure il Leinster, cioè di fatto l’Irlanda.

Sarà di sicuro una grande sfida per tutta la squadra, ma penso anche che sia qualcosa di eccitante e siamo tutti emozionati all’idea di cominciare”.

LA SCHEDA DEL GIOCATORE

NOME: Joseph
COGNOME: Maddock
RUOLO: Ala/Estremo
NATO A: Christchurch (Nuova Zelanda)
IL: 20 dicembre 1978
ALTEZZA: 173 cm
PESO: 85 kg
SQUADRA PRECEDENTE
: Bath Rugby
HONOURS: Crusaders (Super 12), New Zealand Maori


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