COPPA ITALIA: -3 alla finale, parla il top scorer Tobias Botes

Treviso, 17 Marzo 2010

Treviso, 18 marzo 2010

Arrivato alla sua seconda stagione, Tobias Botes si sta facendo apprezzare dagli addetti ai lavori per le qualità, specialmente nel gioco offensivo, e per la duttilità dimostrata nel saper ricoprire più ruoli.

In questa Coppa Italia, poi è stato tra i protagonisti assoluti, tanto che attualmente guida con 52 punti la classifica dei marcatori della competzione, a pari merito con il rodigino Bustos, ma con il vantaggio di poter ancora giocare una partita in più.

E che partita. La finale contro il Petrarca di domenica prossima ripropone uno dei duelli classici della palla ovale italiana, un derby come sempre dai tanti significati. Che partita sarà, lo spiega il mediano sudafricano.

“Sarà, come tutte le finali, una sfida difficile. Però allo stesso tempo, dobbiamo essere fiduciosi e pensare di continuare sulla strada intrapresa sinora. Lavorando come stiamo facendo, sicuramente potremo giocarci le nostre possibilità”.

Cinque incontri ed altrettante vittorie nella seconda competizione per club della palla ovale nazionale. Un rugby impostato sull’attacco e sul gioco da parte dei Leoni biancoverdi.

“Penso ci sia stata una svolta in questa seconda parte di stagione – conferma l’ex Griquas – Abbiamo cercato di giocare molti più palloni e di creare uno stile più offensivo che, a mio avviso, si addice decisamente alla squadra. Ci stiamo divertendo e anche i risultati arrivano”.

Personalmente, poi, una buona esperienza maturata in questi due mesi di pausa dal Super 10. Sempre presente in campo, Tobie ha collezionato un totale di 344 minuti tra febbraio e marzo.

“Sta andando molto bene – conferma il diretto interessato – Mi piace essere tornato a ricoprire un ruolo significativo come quello di mediano di mischia e anche avere nuovamente la responsabilità dei calci piazzati”.

Un onere che però porta con sè pure un po’ di onore, se è vero che il talento di Worcester potrà tentare di diventare il top scorer della kermesse.

“Non sapevo di essere in testa, ma comunque non importa più di tanto. A me interessa che la squadra dia il meglio di sè in campo, poi tutto il resto viene dopo”.

Però domenica in palio c’è anche un premio che verrà consegnato al miglior marcatore della partita, ma non a quello del torneo.

“Allora cercherò di mettere le scarpe buone – scherza Botes – per mettere dentro qualche calcio e magari proverò a fare anche una o due mete”.

Due gli scontri diretti già avvenuti in questa stagione tra i due team. Un successo a testa con la bella vittoria del Benetton a Monigo e la sconfitta di misura al Plebiscito a gennaio.

“Ci conosciamo bene, ma penso che le due partite giocate siano state completamente diverse l’una dall’altra. A Treviso abbiamo giocato all’inizio della stagione con buone condizioni climatiche e di campo, mentre a Padova il terreno era pesante e scivoloso.

Nell’ultimo match credo che la squadra non abbia ben capito come approcciarsi e non sia mai davvero entrata in partita. Spero comunque che domenica sia un incontro completamente diverso”.

Una sfida sempre ostica quella contro i “tuttineri” come testimoniato dal recente passato. Cosa servirà allora per vincere la finale?

“Bisognerà, come sempre, far bene le cose basilari. Vincere le rimesse laterali e le mischie, placcare bene e soprattutto non concedere calci di punizione, vista l’esperienza e le abilità del loro piazzatore, Mercier”.

Una prospettiva diversa, quella della partita vista con addosso la maglia numero 9. Un ruolo chiave del match che deve trovare i sincronismi giusti con i trequarti e allo stesso tempo assicurarsi il possesso grazie al lavoro degli avanti.

“Bisogna sempre cercare di essere dominanti davanti, in ogni partita. Perchè questo consente di avere palloni veloci da giocare con i trequarti in attacco.

Dal nostro punto di vista credo che possiamo ritenerci fortunati. Abbiamo un ottimo pacchetto di mischia e, specialmente in prima linea, i ragazzi stanno facendo un lavoro eccellente. Devo dire che gli otto uomini che mi stanno davanti, mi rendono tutto davvero più semplice”.


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